LAPIDE DI MARCO ANTONIO ALOIS

Nella parte superiore dell'altre padronale dei Crauso è sistemata la lapide di Marco Antonio Alois, fra due stemmi con leone rampante.

TOMBA DEL VESCOVO MARTONO

Il sarcofago del vescovo Giacomo Martono, è sostenuto da 4 colonne, ed è coperto con una lastra di marmo inclinata in avanti, dove finemente scolpita a bassorilievo, e visibile la figura del vescovo. Sul frontale del sarcofago sono scolpite, sempre in bassorilievo, le figure di Gesù, Maria, e San Giovanni, e tra ogni figura e presente la figura di un angelo.
Tutti gli affreschi interni ed esterni al baldacchino si attribuiscono alla scuola napoletana di Simone Martini.
Sulla destra del sarcofago c'è una lapide che ricorda la concessione di 40 giorni di indulgenza plenaria a chi farà visita al Duomo nel giorno di S. Michele (29 Settembre).

TOMBA DI DE LA RATH

Francesco De La Rath, mori a 41 anni il 23 Aprile del 1359, e il sarcofago fu innalzato dalla moglie Caterina e dai figli.
Il sarcofago è composto da un baldacchino e dal sarcofago vero e proprio.
Sul sarcofago nella parte anteriore e possibile vedere altri tipi di sculture a bassorilievo raffiguranti la Madonna, Gesù e S. Giovanni. Mentre sul coperchi scolpita vi è la figura del conte.
Anche in questo sarcofago il richiamo al simbolismo cristiano e più che chiaro.

CERO PASQUALE

La fattura del cero e da imputarsi intorno al 1300. In origine forse era collocato nel corpo della chiesa, dove era più sotto mano durante le celebrazioni Pasquali.

SAN MICHELE

La Statua monolitica, scolpita nella pietra del Gargano che risale agli inizi del XVI secolo. Ritrae il santo nella sua figura classica, dove schiaccia il demonio e brandisce la spada per abbattersi sull'animale ai suoi piedi.
Ad oggi la statua e conservata nella sacrestia.

San Michele
PAVIMENTO IN MOSAICO

Il pavimento antistante l'altre e composto a mosaico. Può farsi risalire al 1213, ed e diviso in 8 riquadri, tutte con delle figure di animali, tra cui l'aquila che potrebbe essere il simbolo di Federico II, poiché il conte Di Lauro ne sposo la figlia.

Pavimento antistante l'altare
ALTARE e CUPOLA

Anche l'altare come altre parti del Duomo e il mosaico di più parti, in particolare il frontale (paliotto) è ricavato da antichi amboni. Precedentemente a questo altare vi era un altare di tipo barocco.

Il tetto sopra l'altare è un gioiello di architettura romanica, poggia su un quadrato ,che con i pennacchi negli angoli si raddoppia e diviene un ottagono, e successivamente da ottagono in poligono di 16 lati, il quale sempre raddoppiando diventa un ellittica a 32 spigoli che e sostenuta da 64 colonnine di marmo, tutte decorate da finestre e rosoni che si alternano.
Il tipo di colore e dato dal tufo grigi e giallo usato.
La parte esterna del tiburio di cui qui ne vediamo una foto, e tutta ricamata con elementi policromi di pietra dolce bicolore, e diviso in due piani, dove in entrambi predomina il motivo ad arcate intrecciate.
Ha una copertura finale conica con vari corsi di tegole.

Il tetto sopra l'altare - Tiburio
Il tiburio esternamente
IL CROCEFISSO

Il crocefisso collocato dietro l'altare, risale al 1500, precedentemente prima dei lavori di restauro era abbandonato alla parete a Sud del pulpito.
Il suo autore e tutt'oggi ignoto.

 
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