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Caserta, frazioni, borghi, diritto alla salute e alla sicurezza: la denuncia di Nando Silvestri

Sulla scia delle indicazioni pretestuose e strumentali elargite da Del Gaudio in campagna elettorale secondo le quali “servirebbe protestare”, risulta più che legittimo lamentarsi dell’oltraggio che egli perpetua con impudenza  e semplificazione sin dal suo insediamento nei confronti del Tuel e della incolumità della cittadinanza, svelandone ai lettori campani contenuti e misfatti, anche mediante l’ausilio di idonei supporti audiovisivi di riferimento (vedi audiovideo http://www.youtube.com/watch?v=uHC2_gsWsi0&feature=youtu.be ). Occorre riflettere al contempo sul silenzio delle istituzioni, in special modo della prefettura, anche alla luce di denunce e querele che fioccano da tempo e ancor più copiosamente fioccheranno su iniziativa dell’autore in assenza di una persuasiva inversione di tendenza, al Nucleo Operativo Ecologico cittadino dell’Arma dei Carabinieri, al brigadiere capo Maccarone Giuseppe del comando dei Carabinieri di Caserta-via Laviano e ai media regionali. Occorre parallelamente notare la condotta asimmetrica, discriminatoria e, quindi, esecrabile del sindaco Del Gaudio, il quale si impegna a tutelare la salute e la sicurezza degli abitanti di Parco del Corso previa chiusura serale dei cancelli d’accesso al Parco stesso da piazza Aldo Moro, quotidianamente predisposta dai vigili urbani alle ore 19,00. D’altro canto il leader comunale, ligio alla regola dell’eccezione, lascia che diverse aree della periferia come rione Tescione siano da anni ostaggio delle tenebre, di malintenzionati, delle loro incursioni notturne e dei loro sversamenti illegali di rifiuti. Dopo aver propagandato in tutta la periferia, borghi medievali e frazioni di Caserta proseliti e promesse di risanamento territoriale come scadenti articoli di manifattura cinese in svendita di fine stagione, il dottor Pio Del Gaudio ha glissato volentieri sull’intera faccenda, nonostante i molteplici esposti opportunamente documentati e illustrati, inoltrati al Comune e al comandante dei vigili urbani, recanti la denuncia di discariche cittadine abusive  sorte nel silenzio dell’amministrazione a ridosso di condomini e stabili abitati anche da malati cronici ed oncologici, contenenti non di rado materiali pericolosi e fetidi. Più precisamente trattasi di corridoi saturi di erbacce alte e folte, privi di  qualunque parvenza di manutenzione e sovranità, interessati da operazioni illecite di sversamento, spaccio di droga, atti osceni e vandalici, facilitati anche dall’oscurità che ammanta da circa un anno intere strade come via Bruno Buozzi. La questione suddetta, unitamente a quella delle insidiose alluvioni pluviali incombenti sulle frazioni di Casolla, Puccianiello e su buona parte della città sottratta al benché minimo intervento di conservazione fognaria dettato dal buon senso, è stata affrontata  dal leader del governo cittadino con indugi  speciosi ed una rete fitta e perversa di rimpalli di responsabilità che evocano nella mente dei cittadini lucidi e accorti la poco edificante figura di Ponzio Pilato. Difatti, al danno Del Gaudio ha aggiunto la beffa, perché di burla si tratta e niente altro. Invece di incaricarsi attivamente delle gravi situazioni reclamate, verificandole personalmente come farebbe un primo cittadino responsabile ed autorevole, Del Gaudio ha delegato la gestione della questione “discariche abusive” al signor Cirillo, semplice addetto alla manutenzione del verde pubblico. Questi, dopo aver finto di ripulire parte dell’area succitata lamentandosi della presenza di scarafaggi, insetti portatori di patologie infettive ed altri “parassiti pericolosi” impossibili da debellare con la pochezza dei mezzi a sua disposizione presenti, a suo dire, in diversi spazi della città di Caserta, ha lamentato dapprima l’insensibilità assoluta dello stesso sindaco alle crescenti problematiche igieniche casertane, poi l’incuria della polizia urbana e, infine, si è defilato, facendosi anche negare a telefono lo scorso 19 aprile. Situazioni documentabili ed eloquenti quelle citate, che la dicono lunga sul grado di integrazione e coordinamento dei vari settori amministrativi municipali, inondati probabilmente dall’individualismo sfacciato e dalla totale assenza di sinergia. A tutti coloro che alimentano con  la benedizione di Padre Antonello Giannotti il patetico panegirico inneggiante alla presunta interattività virtuosa del sindaco di Caserta, al solo scopo di orientarne il compiacimento a proprio uso e consumo, è doveroso rammentare che esiste una norma, il Dlgs 267 del 2000  che all’articolo 50 comma 5 e all’articolo 54 comma 2  e successive integrazioni del 2008 e 2010 individua nella figura del primo cittadino quella di “Ufficiale di Governo” avente il dovere inderogabile di presidiare il diritto alla salute dei cittadini sancito dall’art. 32 della Costituzione, l’incolumità e l’igiene pubblica. Valori ai quali Del Gaudio, stanti i fatti, sembra aver definitivamente abdicato in favore delle manovre di allocazione di prelazioni varie, alle quali egli sembra particolarmente avvezzo, predisposto e assuefatto da tempo. Se è opinione di Del Gaudio o di quanti ne istruiscono programmi e linee d’azione politica che le istanze cittadine afferenti la rivendicazione di diritti inalienabili come quello alla salute siano le mere ritorsioni di chi “non ha mai digerito la sua ascesa a Palazzo Castropignano”, è lecito lasciare che il sindaco o chi ne fa le veci seguiti a crogiolarsi nelle sue certezze di burro, nella sua mentalità sfilacciata e nei suoi dogmi virtuali: non è certo affare dei contribuenti  sagaci distoglierlo dalle retoriche algide, fatue e purulente che è solito imbastire per ricostruire le sue dinamiche slabbrate.  Ma Del Gaudio sappia che quei cittadini ai quali egli rimprovera dagli studi di Teleprima di essere in piedi con la schiena dritta, che della dignità e del sacrificio  hanno saputo fare il proprio vessillo, aggirando volentieri clientele  e prebende passanti per la politica comunale, oggi, sono pronti ad affrontare battaglie senza frontiere contro chiunque si illuda di poter sorvolare sulle esigenze di vivibilità minima avvertite da cittadini ed ammalati, prescindendo dal vigente ordinamento in forza della poltrona dorata su cui ama sedere. Bene farebbe il primo cittadino di Caserta a razzolare nella stessa direzione in cui predica quando parla di “dovere civico della differenziata”, allineando la sua condotta alle responsabilità che la legge gli prescrive in materia ambientale e agli obblighi normativi di bonifica delle non poche aree cittadine contaminate  e insicure che è tenuto ad adempiere. Altrimenti si faccia da parte o si dimetta.

 Si ringraziano i giornali on line "Paesenews", "Nationalcorner" e "Il Giornale di Caserta" per la fiducia accordata all'autore. www.casertanewseconomia.jimdo.com

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